Matteo Trolese
- Nato a:
- Mestre (VE)
- Nato il:
- 27/04/1985
- Ruolo:
- Secondo Allenatore
Biografia
Nato a Mestre (VE) il 27 aprile 1985 ma cresciuto a Spinea, per Trolese si tratta di una promozione dal settore giovanile alla prima squadra.
Proveniente dal mondo del volley femminile nel quale ha rivestito il ruolo di allenatore in serie B e B2, è stato anche Selezionatore provinciale femminile e maschile a Venezia.
Dal 2019/20 è entrato a far parte dello staff del settore giovanile della Kioene Padova alla guida dell’Under 13, con cui ha conquistato la Coppa Veneto coadiuvato dalla sua assistente Elisa Bertolin.
Nel 2020/21 affianca coach Jacopo Cuttini, che aveva già incontrato nella sua carriera, ma da avversario ai tempi della serie B femminile.
«Quella con San Donà è stata un’esperienza importante– dice Bassanello – perché ho potuto giocare un’intera stagione con continuità e questo mi ha dato la possibilità di migliorare in termini di continuità. Lì sono stato accolto benissimo e li voglio ringraziare per il percorso fatto assieme. Ora torno a Padova, ancora più ricco di stimoli e di voglia di dare una mano al gruppo».
Ritrovi coach Jacopo Cuttini, con il quale avevi già lavorato…
«Ho già avuto modo di parlare con lui e apprezzo il suo metodo di lavoro. Ha la giusta mentalità e – quanto ha fatto anche da primo allenatore nell’ultima stagione – ha dimostrato che il lavoro paga. Quando lui era secondo allenatore, ebbi modo di entrare in campo più volte nella fase di difesa. Mi ha sempre dato fiducia e spronato a migliorare».
Come compagno di reparto ci sarà Mattia Gottardo, altro prodotto del vivaio bianconero.
«Giocheremo con due liberi italiani, siamo giovani e desiderosi di crescere. Mattia è un ragazzo bravo dentro e fuori dal campo, per cui allenarci insieme sarà stimolante e ci sarà una sana e divertente “competizione”. Sappiamo che dovremo dare il massimo e sono sicuro che ci sarà da divertirsi. In questi anni ho avuto la fortuna di allenarmi con due grandi liberi come Fabio Balaso e Santiago Danani. Sono la dimostrazione che oltre al talento serve dedizione, sudore e carattere. Da loro ho imparato che non bisogna mai arrendersi, anche dopo un errore. Cercherò di fare miei questi insegnamenti per metterli al servizio del mio compagno di reparto e di tutta la squadra».