Pallavolo Padova

L’esempio Balaso: quando i giovani attraggono investimenti

Posticipo di lunedì sera per la Tonazzo Padova a Milano. Santuz: «entusiasmo che contagia l’intero ambiente». Balaso e la squadra “veneta”: «in spogliatoio si parla in dialetto»  

(da sx a dx) Giannotti, Balaso e Garghella. Tutti padovani
Si sa già che la Tonazzo Padova 2014/15 è una delle squadre più giovani della serie A (età media di 25 anni), ma forse in pochi sanno che – in SuperLega – è la squadra con più atleti della stessa Regione (8) e della stessa città che essa rappresenta (5). «In spogliatoio ormai parliamo in veneto – dice il libero Fabio Balaso – e anche gli altri compagni hanno imparato ormai a capire e a rispondere nel nostro dialetto, pure gli stranieri. Il capitano Mattia Rosso ormai si è “venetizzato” ed effettivamente può sembrare curioso che, nel 2015, in uno spogliatoio di serie A non si parli l’inglese ma il padovano».Quanto può influire sull’attaccamento alla squadra il fatto che i tifosi vedano in campo così tanti giocatori locali? «Molto. Credo che sia bello per uno spettatore notare che la squadra di Padova è rappresentata da padovani. Poi, ovviamente, ci sono altri giocatori che permettono al club di fare un ulteriore salto di qualità, ma notare che l’ossatura è composta da giovani del territorio è un motivo di soddisfazione. Lo stesso capita a noi atleti. E’ ovvio che non stiamo lottando per obiettivi quali lo scudetto o le coppe europee, ma ogni volta che scendo in campo sento che la maglia che indosso è importante, perché rappresenta la mia terra e la mia gente. E’ un motivo d’orgoglio, che mi spinge inconsciamente a fare del mio meglio per non deludere chi ci viene a sostenere».Cosa ti piace dell’ambiente di Padova?«E’ un ambiente in cui ti puoi divertire lavorando. E’ importantissimo, perché è l’essenza stessa dello sport. Per noi ormai è diventato un mestiere, ma se non ci fosse il divertimento non si andrebbe lontano. Ci conosciamo tutti, la città offre di tutto ma è ancora a misura d’uomo. Per un giovane penso che sia il luogo ideale per crescere a livello professionale e umano. Qui è presente uno staff competente e con una grande storia alle spalle, ma al tempo stesso non c’è quella pressione che non permette ai giovani di trovare spazio».Personalmente come te l’aspettavi l’impatto con questa SuperLega? Più facile o difficile delle previsioni?«Sapevo che sarebbe stato più difficile e infatti il livello di gioco è decisamente diverso rispetto alla serie A2. Non ho l’esperienza per poter dire se una volta la serie A1 fosse ancora più difficile, ma di certo qui i margini di errore sono minimi».Nazionale Under 21: che gruppo è?
Mattei e Balaso: insieme fanno 40 anni.
«Ci conosciamo da diversi anni, perché siamo cresciuti assieme. Ora avremo accesso al secondo turno di qualificazione ai Campionati del Mondo di categoria dal 14 al 17 maggio, per cui non vedo l’ora di tornare in campo con loro. Alcuni dei miei compagni fanno già parte di squadre che partecipano alla SuperLega ma sono sicuro che fra qualche anno li vedremo tutti nella massima serie, probabilmente titolari. E’ un gruppo che parla poco e lavora molto, rimanendo con i piedi ben a terra. Sia a Padova che in Nazionale c’è quello spirito di sacrificio fondamentale per crescere».INVESTIRE SUI GIOVANI. La Tonazzo Padova ormai ha tracciato la sua linea: investire sui giovani per farli crescere e poter creare così i giocatori del domani. Un percorso non semplice, che a volte porta a non avere risultati nell’immediato ma nel lungo termine. Il mondo imprenditoriale padovano però è stato lungimirante e ha capito che questa è la politica giusta da attuare. «C’è stata una vera e propria asta per aggiudicarsi la sponsorizzazione della maglia del libero – dice il DS Stefano Santuz – e credo che un grande appeal dal punto di vista mediatico e pubblicitario arrivi proprio dal fatto che il nostro libero ha 19 anni, che è padovano e che è un giocatore dalle grandi prospettive. Sono elementi che, sommati tra loro, creano quell’alchimia speciale per cui Padova diventa una piazza in grado di attrarre investimenti grazie ai propri giovani, che sono la speranza sia per la pallavolo del futuro che per il nostro paese. Il loro entusiasmo contagia l’intero ambiente».I frutti di questo lavoro si sono già visti. «Penso che la premiazione di Stefano Giannotti quale MVP della finale di Coppa Italia di A2 dell’anno scorso sia stata emblematica – dice Santuz – perché ha fatto capire a tutta la Società che abbiamo investito i nostri sforzi in modo corretto. La vittoria contro Altotevere Città di Castello – Sansepolcro della scorsa settimana ha ovviamente portato punti e felicità, ma anche nelle precedenti sfide contro le squadre di prima fascia della SuperLega abbiamo dimostrato di poter combattere con grinta e umiltà».Sarà per questo che gli spettatori presenti al PalaFabris erano 2.500 pure domenica scorsa. Un merito che va condiviso con il movimento della pallavolo padovana e con la Fipav Padova, che anche quest’anno ha superato quota 10.000 tesserati, creando un bacino d’utenza importante per la Tonazzo. Padova ha voglia di crescere, Padova ha voglia di pallavolo.ORA IL CAMPIONATO. La Tonazzo Padova tornerà in campo lunedì 23 febbraio alle 20.30 affrontando in trasferta la Powervolley Milano. Arbitri dell’incontro saranno Andrea Pozzato di Bolzano e Omero Satanassi di Porto Fuori (Ravenna). Il match si potrà vedere in diretta internet su Lega Volley Channel. Alberto SanaviaUfficio Stampa Tonazzo Padovapallavolopadova.com

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